sabato 5 marzo 2011

Ma ci voleva la Cassazione?

E' ormai nota a tutti la recente sentenza della Cassazione per cui la gestione ospedaliera di un paziente non deve essere guidata dalle linee guida dell'Azienda ma unicamente dalle valutazioni dei medici. Questa è un'ovvietà e non capisco come gli avvocati del medico imputato abbiano potuto appoggiare la loro difesa su una motivazione così fragile e contestabile. Il mio timore è che il paziente sia stato dimesso in buone condizioni generali ed emodinamicamente stabile e poi sia deceduto a domicilio il giorno stesso per sopraggiunte complicanze: in tal caso sarebbe assurdo condannare il medico per una sfortunata coincidenza; se invece fosse vera la ricostruzione dell'accusa, per cui il paziente sarebbe stato dimesso ancora grave ed instabile solo perchè così dettato dalle linee guida ospedaliere (ho molti dubbi, ma purtroppo non moltissimi) questa sarebbe l'ennesima testimonianza di quanto la classe medica è ormai irretita e assogettata a condizionamenti amministrativi, dimenticando quelle che sono le proprie importanti e pesanti reponsabilità. L'unica certezza è che questo medico dovrà difendersi da solo facendosi carico lui e la sua assicurazione (spero) di tutte le spese processuali ed eventualmente di quelle sanzonatorie: continuiamo a dormire colleghi.