giovedì 17 gennaio 2013

Caso Cucchi: sorella, secondo periti morte per colpa medici, siamo al massacro.

Avevo qualche dubbio quando la vicenda di Stefano Cucchi veniva resa pubblica: vuoi vedere che alla fine i soli colpevoli saranno i medici che lo hanno seguito durante il ricovero? Nei giorni successivi il dubbio acquisiva sempre più concretezza: venivano  pubblicati su tutti i giornali i nomi dei medici coinvolti e trattati al pari dei peggiori sadici assassini. In pratica quello che emergeva era un'equipe medica impegnata a fare morire di fame e sete il povero Cucchi: un'approssimazione nel ricostruire una vicenda così delicata che lasciava veramente allibiti; senza scrupolo veniva messa in moto la solita macchina della diffamazione volta a dipingere i medici come persone capaci solo di ammazzare la gente  senza ricordarsi che le difficoltà del personale medico nel gestire il caso erano legate a tanti fattori: in primis l'atteggiamento del paziente, che rifiutava di collaborare e di curarsi, probabilmente perchè traumatizzato psicologicamente e fisicamente dalla violenza subita, inflitta in quel carcere dove dovrebbero stare chiusi (dietro le sbarre) i violenti e gli aguzzini: tutto si può dire di Stefano tranne che fosse un ragazzo avvezzo o abituato alla violenza.  Chi lavora in Ospedale sa bene quanto è difficile gestire un paziente che non collabora o che rifiuta le cure; a questo aggiungete (ma questo me lo immagino) la confusione che può regnare in un Ospedale Giudiziario, ove sicuramente (come tutti gli Ospedali) il personale lavorerà in sofferenza, costretto a visitare frettolosamente ed a difendersi da stanze strapiene di detenuti che ti stressano e fanno pressione per ottenere quel certificato che può permettergli di ottenere la scarcerazione per motivi di salute. Non nego che i medici qualche errore lo avranno fatto, ma sicuramente in buona fede, senza volere far del male al povero Stefano. Un errore che è nato da tanti fattori e coincidenze negative ma che rischia di diventare l'unico problema della questione. I medici coinvolti staranno vivendo un incubo: divorati dai sensi di colpa e da questo massacro mediatico; considerati dalla giustizia (anche in senso penale, rischiano 8 anni di carcere) e dalla stampa come dei criminali, ancora prima di essere condannati. Non so se lo stesso accadrà a quei personaggi (ancora ignoti) che hanno coscientemente massacrato Stefano, calpestandone volontariamente ogni diritto civile ed umano.


Per fortuna in questo clima folle di caccia alle streghe (medici) si è sollevata la voce della sorella di Stefano che, lucida più di tutti, ha gridato la sua rabbia di fronte a quello che sembra una sentenza già scritta. Non voglio strumentalizzare nessuno e vi invito a leggere direttamente quanto sostenuto da questa ragazza, da questa famiglia così per bene, obiettiva ed equilibrata, che cerca solo giustizia.
Anche io voglio giustizia e non l'ennesima ingiustizia verso dei colleghi che possono aver commesso degli errori di valutazione, ma senza cattiveria, senza interesse e probabilmente indotti anche da un'organizzazione sanitaria che è un problema, ma di cui nessuno parla: è sempre meglio sparare su persone col camicie bianco, così inermi e indifesi. Conviene e non ha affetti collaterali...se non per quei poveri cristi coinvolti che si trovano la vita distrutta. 

Sorella Cucchi: è un massacro

Nessun commento:

Posta un commento