lunedì 4 aprile 2011

Fare i medici fa male alla salute (e al portafoglio)

In allegato una lettera ad un quotidiano inviata da un collega medico. Vi invito a leggerla e ad inviare a questo blog i vostri commenti e considerazioni. Vorrei che questo blog non fosse un mio monologo e vi invito a partecipare inviando spunti, consigli e proposte. Cerchiamo di salvare la nostra professione e professionalità; forse molti dimenticano quanto è duro e delicato il nostro lavoro...il pilota di aerei ha un periodo di riposo IMPOSTO, per evitare errori...noi invece quello che abbiamo di imposto è un orario massacrante e irrispettoso di ogni dignità. SVEGLIAMOCI.
Articolo de IL GIORNALE

sabato 5 marzo 2011

Ma ci voleva la Cassazione?

E' ormai nota a tutti la recente sentenza della Cassazione per cui la gestione ospedaliera di un paziente non deve essere guidata dalle linee guida dell'Azienda ma unicamente dalle valutazioni dei medici. Questa è un'ovvietà e non capisco come gli avvocati del medico imputato abbiano potuto appoggiare la loro difesa su una motivazione così fragile e contestabile. Il mio timore è che il paziente sia stato dimesso in buone condizioni generali ed emodinamicamente stabile e poi sia deceduto a domicilio il giorno stesso per sopraggiunte complicanze: in tal caso sarebbe assurdo condannare il medico per una sfortunata coincidenza; se invece fosse vera la ricostruzione dell'accusa, per cui il paziente sarebbe stato dimesso ancora grave ed instabile solo perchè così dettato dalle linee guida ospedaliere (ho molti dubbi, ma purtroppo non moltissimi) questa sarebbe l'ennesima testimonianza di quanto la classe medica è ormai irretita e assogettata a condizionamenti amministrativi, dimenticando quelle che sono le proprie importanti e pesanti reponsabilità. L'unica certezza è che questo medico dovrà difendersi da solo facendosi carico lui e la sua assicurazione (spero) di tutte le spese processuali ed eventualmente di quelle sanzonatorie: continuiamo a dormire colleghi.

martedì 15 febbraio 2011

Per i medici del Pronto Soccorso

Tutti i medici, se veramente tali, operano ormai in condizioni di lavoro impossibili, gravati da responsabilità, limitazioni organizzative e oneri burocratici insopportabili: questo  riguarda ogni categoria di medici. Medici di famiglia, medici di guardie mediche, medici ospedalieri, medici specializzandi, medici delle Forze Armate e così via. Un pensiero particolare meritano però i medici del Pronto Soccorso. Il Pronto Soccorso ormai si sta trasformando in un vero e proprio Reparto (da non confondere con la Medicina di Urgenza), dove vengono parcheggiati pazienti (anche instabili) sulle loro barelle, in attesa di essere collocati in qualche Reparto e qui possono rimanere anche più di 24 ore; il povero medico di turno quindi, oltre che valutare di volta in volta i nuovi pazienti, deve provvedere a curare e monitorare anche quelli "parcheggiati": questo non per colpa sua ma delle nostre amministrazioni che tagliano posti letto a destra e a manca: questi amministratori, anche se talora laureati in Medicina, non hanno la minima idea di cosa significhi fare il medico e curare la gente. Tagliano, tagliano e tagliano...ma solo dove conviene a loro...tanto poi se succede qualcosa tutto cade sulle spalle del medico di turno e loro, al massimo, garantiranno in televisione approfondimenti ed eventuali sanzioni (ulteriori). Però pensandoci bene la colpa non può non essere del medico che lavora al Pronto Soccorso; anzi in fondo è lui il maggiore colpevole: non perchè ha accetttato o scelto questo lavoro ma perchè accetta di lavorare in queste condizioni. Ho amici medici che spesso ironizzano o scherzano (probabilmente per esorcizzare) certe paradossali e pericolose situazioni strutturali che devono gestire al Pronto Soccorso: non c'è niente da ridere, semmai molto da piangere, anzi urlare: se continuate a stare zitti e subire in silenzio probabilmente è perchè sperate che la situazione migliorerà spontaneamente oppure perchè aspettate che succeda qualcosa di grave (magari al collega) che evidenzierà in modo clamoroso certe anomalìe: o non vi rendete conto delle responsabilità che avete, o siete semplicemente degli illusi condannati prima o poi a pagare questa vostra complicità. Intanto beccatevi (lo dico ovviamente ironicamente, vi ho nel cuore) l'obbligo di certificazioni di malattia: sapete che succederà ora? Provate ad immaginarlo...e continuate a stare zitti, mi raccomando, voi ed i vostri Primari.

Muore al Pronto Soccorso dopo 8 ore di attesa
PS: a proposito del decesso al Pronto Soccorso di Cassino: appena uscita la notizia si informava che la donna era stata 8 ore senza essere stata visitata al PS; solo dopo (a sputtanata ormai avvenuta) "si è permesso" al medico di precisare che la stessa era stata praticamente visitata subito, anche se effettivamente non immediatamente collocata nel Reparto internistico di sua competenza: chi secondo voi pagherà alla fine? 

venerdì 11 febbraio 2011

Finalmente!

Quando al TG5 ho sentito che si iniziava a parlare di un Ospedale mi aspettavo la solita musica: qualche medico sbattuto in prima pagina e trattato come un criminale e giornalisti scandalizzati a urlare l'ennesimo scandalo riportando notizie in maniera approssimativa e sommaria pur di infangare la nostra categoria. Immancabile sarebbe stata anche l'intervista, oltre che hai familiari, al Direttore Sanitario di turno, o chi per lui, pronto a garantire i dovuti approfondimenti senza spiegare magari che in quell'Ospedale i medici sono sottoposti a turni massacranti che potrebbero avere contribuito al presunto errore.
Invece no! Finalmente una notizia incoraggiante: in un Reparto di Chirurgia è emersa in maniera eclatante l'estrema precarietà in cui siamo costretti a lavorare ma questa volta no a spese del medico (e della sua assicurazione): in seguito alla malattia di alcuni colleghi, un Reparto di Chirurgia di Palermo ha dovuto chiudere. Tutti sappiamo quanto è difficile lavorare quando il collega si ammala e non viene sostituito, perchè quando si lavora in pochi basta poco per fare saltare il banco. Alla Direzione Sanitaria questi problemi non interessano e quindi ci troviamo da soli a fronteggiareun carico di lavoro pesantissimo, a titolo gratuito, senza avere nessun euro in più e neanche un grazie: lo facciamo per i pazienti, per cercare di non creargli un disguido o per evitare che perdano quela visita o quell'esame che stanno aspettando da tempo. Ma lavorando in maniera così stressante rischiamo di sbagliare e di ricevere da quei stessi pazienti una denuncia o peggio un pugno sul naso. D'altro canto la salute è il bene più prezioso e non possiamo permetterci il lusso di gestirlo in maniera frettolosa o senza la dovuta concentrazione.
Tutti noi dovremo fare chiudere il nostro Reparto quando ci accorgiamo che stiamo tirando troppo la cinghia per sopperire quelle carenze già croniche ed aggravate da improvvise assenze o (sempre più spesso) da una maternità o da un pensionamento non sostituite.
Meditate e non aspettate di implodere prima di convincervi.
Medici malati, ospedale chiuso

giovedì 10 febbraio 2011

I polli di Renzo







Quando medito sulla situazione dei medici italiani non posso fare a meno di pensare a quella straordinaria pagina nei Promessi Sposi, in cui si descrivono i polli che Renzo sta portando in dono all'avvocato Azzeccagarbugli: prossimi ad essere cucinati pensano solo a beccarsi ostinatamente tra loro.
Questa immagine, così sapientemente e sarcasticamente descritta, richiama quella che è la nostra situazione: non solo assistiamo passivi ed amorfi al nostro continuo e crescente massacro, ma quella poca grinta che ci è rimasta la tiriamo fuori solo per litigare tra noi, per interessi di soldi o carriera, o  per semplice prestigio personale. L'unione fa la forza e noi invece che unirci e rispettarci a vicenda (la nostra figura è la più importante ed indispensabile in una società) giochiamo a farci del male...e ci stiamo riuscendo benissimo: la pentola è pronta! 



sabato 5 febbraio 2011

Pubblicità Progresso





In allegato il sito con uno spot pubblicitario che forse molti di voi avranno già avuto modo di conoscere, relativo ad una società che si occupa di risarcimenti nel mondo della Sanità e quindi invita tutti quelli che ritengono di avere subìto danni in ambito sanitario a rivolgersi a loro, a spese zero, per valutare se è il caso o meno di procedere con la richiesta danni e quindi con la denuncia. Esistono molti altri siti simili, anche di singoli avvocati che invitano a inviare loro la documentazione per verificare se ci sono possibilità di chiedere risarcimento. In alcuni addirittura  cercano di spronare gli indecisi affermando che non si devono fare scrupoli a chiedere risarcimenti a medici che, seppur encomiabili per gli sforzi profusi, hanno comunque sbagliato diagnosi o terapia. In altri, per spronare gli indecisi, li invitano a donare il risarcimento ad enti di beneficienza. In alcuni  ospedali del nord mi sono arrivate segnalazioni di avvocati che si aggirano negli ospedali alla ricerca di potenziali clienti (sopratutto tra extracomunitari) con la stessa finalità: contestare l'operato dei sanitari e chiedere soldi. Questo perchè:
-la Sanità è ormai l'unico settore dove è facile ottenere riconoscimenti (anche quando sono discutibili o dubbi) e facili ed ingenti risarcimenti (se avete qualche amico assicuratore chiedetegli se è vero)
-è stata recentemente introdotta la possibilità di un particolare rapporto tra avvocato e cliente, definito  la quota lite, in passato vietato (di buon senso ce ne è sempre di meno): in pratica l'avvocato può essere pagato in termini di percentuale su quello che sarà l'esito del risarcimento.
Le denunce in ambito sanitario si stanno accrescendo in maniera esponenziale e questo è un fenomeno destinato ad aumentare: è vero che ci stiamo americanizzando, ma negli USA c'è un sistema sanitario molto diverso dal nostro e soprattutto stipendi di gran lunga superiori; va anche detto che la riserva di medici statunitensi si sta esaurendo e sono tutti molto preoccupati: intanto stanno importando  molti medici stranieri, soprattutto asiatici e sudamericani.
Ci stanno massacrando e noi continuiamo a guardare in silenzio...
Pubblicità Progresso

I medici ed il suicidio




Cari Colleghi, care Colleghe,
l'allegato di oggi non è proprio il massimo dell'allegria ma va considerato e merita delle riflessioni. Lo stress legato alla nostra professione è ormai diventato insopportabile. Quando ci si trova protagonisti di un errore professionale l'impatto emotivo è terribile: oltre che alle conseguenze giudiziarie e spesso mediatiche c'è anche la consapevolezza di avere tragicamente cambiato il destino di una persona, giovane o anziana che sia. In questi casi il dolore non è mai unilaterale, non è solo quello del paziente o dei suoi parenti e amici ma è anche il tuo, anche se nessuno lo vede o lo crede. Poco importa se l'errore è stato causato anche da un'organizzazione del lavoro sbagliata o irrazionale, da turni massacranti e disumani, dalla disponibilità di servizi o strumenti inadeguati: in quel momento queste considerazioni non hanno più importanza e tu ti trovi solo ed abbandonato al centro di un terribile vortice dal quale se non sei adeguatamente forte e saldo, rischi di non uscire.
Medici a rischio suicidio

sabato 29 gennaio 2011

I medici stanno scoppiando!

Cari Colleghe, cari Colleghi,
un altro articolo interessante (e tra l'altro recente) che rispecchia bene quella che è la nostra condizione attuale: ma la cosa più sconcertante è che non è un problema italiano ma globale....che vogliamo fare? Magari iniziamo a discuterne...vi invito a inviare commenti, proposte o che altro ed a collaborare con me per costruire questo blog.
I medici ed il burnout

lunedì 24 gennaio 2011

I risarcimenti solo dai Medici!

Di seguito in allegato un articolo che ho letto con amarezza questo pomeriggio sul La Repubblica: in sintesi, sarebbe stata varata una leggina che di fatto impedirà ai funzionari e poliziotti coinvolti negli scontri del G8 di Genova il risarcimento dovuto alle vittime dei loro abusi. Non entro nel merito che si commenta da solo ma chiedo: ma siamo sempre e solo noi medici che dobbiamo rispondere a risarcimenti spesso sproprozionati e devastanti (talora neanche completamente coperti dalla assicurazione) considerando anche che nel nostro lavoro è IMPOSSIBILE non commettere  errori, comunque sempre in buona fede e spesso indotti da condizioni di lavoro disumane?.
Risarcimento? Ma non erano mica medici!

venerdì 21 gennaio 2011

Medico incazzato

Care Colleghe, cari Colleghi, cosa è che spinge noi medici a continuare ad accettare questo modo di lavorare, dove tutti (dai pazienti alla magistratura) esigono (come biasimarli) dal medico la massima prestazione possibile (e talvolta impossibile) senza tenere presente la difficile realtà in cui operiamo?
Tutti pronti a sparare sempre contro i medici e mai contro che deve mettere il personale sanitario  e la struttura in grado di lavorare al meglio.
Pronto Soccorso al collasso!

Non c'è mai fine al peggio!


In allegato una sentenza tanto assurda quanto vera a carico di una pediatra che si era fatta sostituire (in maniera del tutto legittima e legale) da una collega, a sua volta condannata per la morte di una assistita per peritonite.
Se qualcuno di voi ha ancora qualche dubbio sul fatto che ci stanno massacrando non ha che da attendere (se nel frattempo non muore di troppo lavoro) il suo turno.
Dobbiamo ribellarci e unirci lasciando da parte gli interessi personali e quelli di categoria, l'etichette sindacali e i colori politici. Attendo qualche vostra idea o suggerimento. Scrivetemi!
Colpevole la pediatra in vacanza

mercoledì 12 gennaio 2011

Noi, medici sfruttati nella totale illegalità

Cari colleghi "sfruttati" che state sostenendo turni di lavoro inverosimili che vi espongono all'errore medico oltre che all'esaurimento nervoso, vi invito a leggere con attenzione questo interessante link che contiene un'intervista alla dr.ssa Paola Mora che rispecchia in modo semplice ma chiaro quella che è la nostra situazione, che definire drammatica è dir poco.
Meditate gente, meditate ed iniziate a proporre qualcosa per uscire da questa situazione inverosimile...ma ricordate che nulla sarà possibile fare se non inizieremo a ricompattarci, ad unirci ed a rispettarci l'un l'altro; combattiamo con intelligenza e determinazione e non arrendiamoci.
 Noi, medici sfruttati nella totale illegalità (Dr.ssa Paola Mora)