Salve a tutti, sono un medico che non riesce più a lavorare serenamente; la nostra professione è ormai diventata difficilissima, gravata da un pericoloso stato di iperresponabilità, infangata ogni giorno da organi di stampa, sottoposta a continui procedimenti giudiziari con condanne, talvolta incredibili e spropositate; tutto questo getta nello sconforto e nella paura anche chi di questo lavoro ha sempre fatto una missione. Ma nonostante ciò tutti noi sembriamo ignorare il problema.
Continuiamo ad accettare sempre più ingiustizie e mortificazioni, immersi nel nostro pesante lavoro, con la speranza che non ci accada nulla di male o con la rassegnazione di chi ormai attende solo qualche criticità per abbandonare questa professione e magari anticipare il pensionamento.
Eppure noi esercitiamo un lavoro unico e insostituibile.
La colpa di questa situazione è solo nostra, presi troppo a curare i nostri interessi personali trascuriamo la difesa dei nostri diritti, della nostra categoria che ormai è il bersaglio di tutti.
E' di pochi giorni fa la notizia che alcuni colleghi sono stati picchiati dai parenti di un ragazzo deceduto: nessuno organo di stampa ha minimamente considerato quello che è stato lo stress emotivo e la drammaticità della situazione che hanno dovuto affrontare quei medici, già sconvolti dalla morte del paziente e poi incriminati e puniti prima ancora che dalla magistratura dai familiari del ragazzo. Ovviamente il primo passo della magistratura è stato quello di incriminarli per omicidio colposo, atto dovuto (ma siamo sicuri?).
Vi invito a costruire con me un blog che ci aiuti a prendere coscienza della nostra situazione e costruire la consapevolezza che che possiamo rivendicare. Vi invito a segnalarmi tutto quello che accade nel nostro paese e nel mondo, di bene e di male relativo al nostro status lavorativo.
Sono un medico di rsa. Vivo quotidianamente la paura ed il disagio del nostro lavoro. Noto con tristezza una certa indifferenza da parte della maggioranza dei colleghi, troppo impegnati a coltivare il loro orticello fregandosene di tutto e di tutti... La causa dei nostri problemi siamo noi che per interesse o comodità negli anni scorsi abbiamo sputtanato la nostra immagine, ridotti a zimbelli massacrati da una società malata. Soluzioni? O adeguarsi (giammai...), emigrare (Africa, Asia...) o smettere di esercitare (chi se lo può permettere). Restare e lottare? Per cosa? Per andare incontro a continue delusioni che ti avvelenano la vita? Scusate lo sfogo, ma sono proprio deluso ed amareggiato...
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